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L’attività terroristica degli austriaci comincia sette anni fa con ‘для одной руки’ per poi proseguire con ‘Shiver With Cold’. Nel frattempo il combo ha plasmato un sound più personale e adesso il suo industrial incorpora elementi ebm e post metal ma soprattutto può puntare su una produzione di alto livello. ‘Black Country’ è stato registrato e mixato da Alexandr Vatagin agli Audiomanufaktur di Vienna mentre il bellissimo artwork è stato realizzato da Christopher Sturmer e non è certo casuale che la band citi Neurosis, Jesu, Coil e The Swans nelle proprie pagine online. L’iniziale ‘Hardwire’, anticipata da una nenia spirituale e per la quale è stato girato un video allo storico Café Stadtbahn, percuote l’ascoltatore per quattordici minuti ed alla fine non si hanno più percezioni chiare su luogo e tempo. Segue la title track, una cantilena sperimentale che sembra scritta da un serial killer e sfocia nella corrosiva ‘The Old Has To Die And The New Must Not Be Born’. ‘Black Milk Of Morning’ è un altro saggio della perversione del quartetto mentre la conclusiva ‘Theta’ lascia aperti numerosi interrogativi. Sul futuro, sulla propria persona, su quello che potrebbe accadere da un momento all’altro. Un album da analizzare con attenzione sia musicalmente che concettualmente per non perdere alcun dettaglio. Non fatevi sfuggire inoltre l’edizione remixata che vede la collaborazione di artisti come Electric Indigo, Swallowredrain, David Pfister e chra.